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Intervistato la segretaria provinciale del Partito repubblicano italiano Gabriella Andriani, ne riproduciamo l’intervista
Quali sono le priorità del Pri in vista delle prossime elezioni comunali?
“Il nostro obiettivo principale è definire un programma solido e coerente per il futuro di Reggio Calabria. Crediamo che, prima di individuare un candidato sindaco, sia fondamentale stabilire un’identità chiara e condivisa. Solo attraverso un processo decisionale partecipato possiamo garantire una visione comune e inclusiva.”
Quali caratteristiche dovrebbe avere il candidato ideale secondo il Pri?
“Il candidato ideale, indipendentemente dal genere, deve essere una persona competente, autorevole e nuova sulla scena politica locale. Non siamo interessati a riproporre figure già note o “minestre riscaldate”. È essenziale individuare il miglior progetto per la città e la persona più adatta a realizzarlo. Ricordiamo che chi si auto candida può solo auto eleggersi; qui, adesso, servono pensiero e azione, come sostengono i repubblicani.”
“Per questo, pur avendo sempre lavorato a favore delle donne, e per la parità di genere, penso che in questo periodo storico in cui le donne sono arrivate a ricoprire ruoli apicali in ogni ambito, non è rilevante pensare ad una candidata sindaco in quanto donna e basta. Uomo o donna che sia, serve soprattutto ed essenzialmente, che sia competente. La politica è competenza. “
A un anno dalle prossime elezioni è corsa al toto candidato, il Pri ha un nome?
“No comment! Non è una scortesia il non rispondere. Sono cresciuta dentro un partito, dentro i meccanismi della politica e a questi faccio riferimento. Penso che prima di dire un nome, occorre mettere in moto un processo decisionale che passa dalla concertazione, dai tavoli e dalla coalizione che può anche allargare il dialogo sul territorio. Ma serve sempre il confronto. Indicare una rosa di nomi e poi in base alle competenze, fare sintesi su un candidato e su un programma. Serve, come dicevo, un processo decisionale partecipato. Se non c’è questo, allora si otterrà solo la vittoria del candidato più forte, come erogazione di potere, ma non di certo come migliore figura con un migliore progetto per il bene della città. Il Pri è schierato con la città e dice no a un candidato da cliché. Non ci interessa. In questa fase stiamo dialogando con tutte le forze politiche, e ribadiamo che il Pri vuole partecipare alla stesura del programma politico, nell’interessa della cosa pubblica”.
Come vede i movimenti dell’associazionismo?
“Ben venga l’attività delle associazioni, sia civiche, culturali che politiche. Sono luoghi di confronto e di dialogo, per questo utili e necessari. Ma ricordo che il partito è il luogo di democrazia, il luogo legittimato dalla costituzione. La presenza e l’attività dei partiti sono necessarie per il confronto interno e con i cittadini, per stimolare le istituzioni al soddisfacimento delle esigenze del territorio e della comunità. I tanto criticati partiti, la cui legittimità risiede nell’articolo 49 della Costituzione, sono strumenti fondamentali di partecipazione democratica. Per questo dico no a chi pensa a una politica fuori dai partiti”
Quali sono le principali sfide che Reggio Calabria deve affrontare?
“Il momento è favorevole per la rinascita di Reggio, ma è necessario puntare sul turismo e garantire servizi essenziali ai cittadini. Un pensiero liberale che riparta dalla politica con la “P” maiuscola è fondamentale. Il candidato a sindaco non deve chiedere nulla alla politica, ma deve concentrarsi sulla risoluzione dei problemi della gente e sul bene di Reggio.
A questo proposito, il partito che rappresento e che parteciperà con una propria lista al rinnovo del Consiglio comunale, sosterrà unicamente quale guida per la città, una figura capace di impegnarsi, senza dover chiedere nulla di personale alla politica e in grado di rivestire un ruolo di “primus inter pares”, per creare una squadra di supporto competitiva e realmente esperta, che realizzi davvero il progetto di Reggio “cuore del Mediterraneo”.
Reggio Calabria deve uscire dall’immobilismo e puntare su un turismo di qualità. Ci vuole una classe politica che guidi il cambiamento e riparta dalla cultura, che non è solo quella sui libri, ma è anche quella dell’educazione. Reggio deve ritrovare il senso civico per riscoprirsi ancora “bella e gentile”.
Una Reggio Calabria che deve ritrovare anche una solidità economica per annullare lo spopolamento e la fuga dei nostri giovani. La vocazione deve essere quella turistica, una città che sappia investire sulle proprie risorse, geografiche e paesaggistiche, ma anche culturali, puntando anche nella capacità di accoglienza che è del nostro territorio”.
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